Omero Valenti

(Piero Delbello)

OMERO VALENTI
Trieste 1906 - Udine 2001


E' la caricatura di un Cesare Barison direttore d'orchestra dal volto pingue, sproporzionatamente grande, montato su di un corpo irrimediabilmente stretto dentro il nero del frac, uno dei primi esempi del segno grafico di Omero Valenti. Sono da finire gli anni '10 del Novecento, si respira ancora l'aria guasconesca del primo Circolo Artistico Triestino che, dopo le "sabatine", le feste orientali, i travestimenti degli artisti, si avvia a nuova vita con altre feste e prese in giro (come quella "rustica"), e il giovanissimo Valenti ? era nato nel 1910 a Trieste ? già riusciva a proporsi nella complessa e numerosa schiera dei disegnatori giuliani. L'ovale della 0 schiacciata, con all'intemo la V, era il marchio di fabbrica di un ragazzo che sarebbe diventato uno dei più prolifici e gettonati disegnatori delle nostre terre in quel lungo lasso di tempo che va dagli anni '30 a tutti gli anni '70. Ma la concorrenza era grande: Pollione Sigon, Lauro Lach (Laghi), Marcello Claris e poi Quaiat (Quaiatti), Laurenti, per dire solo di alcuni (e non i più noti).

Per me, di altra generazione, accostato al mondo della grafica pubblicitaria, o meglio: alla sua storia in campo locale, parlare ad Omero Valenti dopo oltre 70 anni da quei suoi primi disegni non poteva che essere pura emozione. Un sentimento che trovava la sua gioia in un tratto quasi acerbo, come è quello di chi non è pronto a discorrere con la storia. Valenti era un sopravvissuto con la voce rauca dei vecchi e il tremore nelle parole di chi sente porre domande che non appartengono alla sua produzione e mi offriva stupore nello sforzo che faceva per trarre dalla memoria quelle immagini che aveva creato e che non sempre riusciva a ricordare nonostante le mie sollecitazioni. Le pubblicità per l'Arrigoni, il Matro Remo (giomalino inventato da Granbassi), le ipotesi di fumetti animati erano tanto lontane. A volte troppo.
Visse, e di ciò ho goduto, una piccola felicità quando nel catalogo della mostra "SOGNI DI SEGNI AL MURO", che nel 1998 portò a Milano e, di seguito, a Muggia alcuni dei nostri migliori artisti e delle loro più riuscite pubblicità, inserii alcune sue ottime prove e scrissi una sua brevissima biografia in margine allo stesso. Mi ringraziò in un modo così tenero quale solo un vecchio può fare, quando il presente gli dà prova che ci ricorda ancora di lui. Ma le mascherine veneziane che aveva disegnato per il quindicinale FEMMINA di Ada Sestan nel 1924 appartenevano davvero ad un sogno lontano.

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L'Istria e la rete: aggiornamento

(Enrico Neami)

 

Così come l'attivazione del sito web dell'I.R.C.I. mi aveva spinto a buttar giù alcune osservazioni sui siti riguardanti l'Istria1, così alcune recenti novità e segnalazioni nello stesso ambito informatico mi hanno portato a compilare la presente nota a completamento ed aggiornamento dei dati della precedente, ferme restando le considerazioni di carattere generale ivi proposte.
La prima novità riguarda il sito dell'I.R.C.I.: esso si presenta sotto una nuova ed ancor più elegante veste grafica e con una navigabilità migliorata e velocizzata. Oltre ad una home page2 dalle forme meno essenziali ma assai più raffinate rispetto alla precedente versione, sono presenti nuovi strumenti di navigazione in forma di rimandi a icona3 e di barre di navigazione e controllo4 che rendono il sito ancor più agile e facilmente visualizzabile. I lavori di miglioria e completamento non sono ancora terminati, in quanto l'Istituto procede nel riversamento di parte del proprio archivio fotografico che ben presto andrà a completare la sezione "le nostre foto", attualmente non ancora disponibile. Queste nuove caratteristiche, assieme ai già di per sé validi contenuti, renderanno la pagina elettronica dell'I.R.C.I. una bacheca attraente ed utile.
Altra recente novità è quella del Centro di Documentazione Multimediale della Cultura Giuliana, Istriana, Fiumana e Dalmata (http://www.arcipelagoadriatico.it), impegnativo portale5 voluto e realizzato in collaborazione dalla Provincia di Trieste, dalla Lega Nazionale, dalla Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia e dai tre Liberi Comuni di Zara, Pola e Fiume. L'architettura di questo centro multimediale è alquanto complessa : esso è suddiviso in una parte redazionale ed in una tecnica, ciascuna delle quali con numerose ramificazioni. Attualmente la grafica è fine ed elegante ma un po' lenta nella visualizzazione e la maggior parte delle sezioni sono ancora in fase di allestimento, quindi il sito riesce a proporre soltanto alcuni scritti storico geografici di carattere generale che non permettono ancora di apprezzarne la completezza e la multimedialità. Non potendo tranciar giudizi su quanto ancora non è in funzione, non resta che augurarsi che una ricerca modernista di interattività non falsi l'obiettivo dei curatori di rappresentare approfonditamente e scientificamente la cultura istro-veneta nella sua completezza.
Meritevoli di segnalazione, infine, sono due siti sorti per iniziativa di privati e non di enti o istituti. Il primo è quello della Mailing List Histria (http://digilander.iol.it/histria/). ML6 Histria presenta una simpatica sezione "città istriane", nella quale vengono presentate alcune delle numerose cittadine d'Istria, territorio di Fiume, Dalmazia e Isole Quarnerine; una esuberante sezione "testi e documenti" in cui sono accostati scritti, interventi, recensioni e provocazioni dei più svariati autori riguardo, ovviamente, a cose istriane ; una ricca pagina di links7 a siti sulla regione istriana di varia matrice e nazionalità.
Oltre a tutto questo materiale gradevole ed anche interessante, però, la vera forza di ML Histria sta proprio nella lista di discussione. È infatti possibile iscriversi a detta lista lasciando al suo moderatore e coordinatore Axel Famiglini il proprio indirizzo di posta elettronica e, da quel momento in poi, partecipare alla discussione tra tutti gli iscritti su argomenti riguardanti Istria, Fiume e Dalmazia. Tale scambio telematico di opinioni è regolamentato con precisione da uno "statuto", ovviamente disponibile in una delle sezioni del sito. Tra le altre norme di carattere pratico per la ricezione e lo scambio dei messaggi, va segnalata la "parte A" in cui si asserisce chiaramente come la lista ponga a suo fondamento la libertà di parola, pensiero ed azione e come essa sia priva da particolari orientamenti politici o ideologici. Sono da segnalare anche le intenzioni di trasversalità geopolitca che animano la discussione : nella pagina "manifesto programmatico" leggiamo che la ML Histria, sorta per preservare e tutelare l'identita' culturale istriana (e fiumano-dalmata) di carattere italiano, in base allo spirito multietnico dei nostri tempi e svincolata da ogni appartenenza partitica, intende promuovere rapporti di collaborazione con TUTTI gli istituti e TUTTE le organizzazioni che nell'attuale regione istriana, attualmente divisa tra gli Stati Nazionali d'Italia, Slovenia e Croazia, e altrove si propongono analogo fine: studiare, custodire e sviluppare l'identità culturale specifica della Regione ISTRIA-ISTRA.
La ML Histria consapevole dell'ineludibile realtà che vede attualmente nella Regione la prevalenza delle componenti slovene e croate rispetto all'altra componente storica istriana, quella italiana, ha come finalità di valorizzare, far conoscere e promuovere questa componente ora minoritaria e conseguentemente di valorizzare la Comunità Nazionale degli Italiani di Slovenia e Croazia (d'ora in avanti C.N.I.) tuttora presente in Istria, a Fiume ed in Dalmazia soprattutto cercando di sensibilizzare al riguardo i cittadini ed i mezzi d'informazione italiani. [...]
Riconoscendo la necessaria complementarietà di queste tre etnie [italiana, slovena e croata ; n.d.a.] che un secolare percorso formativo, venutosi a distillare in terra d'Istria, ha visto unite in stretti rapporti d'interdipendenza dando vita ad uno "specifico culturale istriano" che, per la sua stessa natura, non può rinunciare a nessuna di questre tre componenti senza perdere gran parte della sua identità culturale e storica.

Ultimo sito che segnalerò in questo scritto è la home page del rovignese Gianclaudio de Angelini (http://digilander.iol.it/arupinum/Home.htm). È sicuramente la pagina elettronica più originale in cui mi sia imbattuto durante la ricerca nella rete. L'eclettico creatore di questo sito infatti, come ci illustra la sezione "profilo dell'autore", oltre ad essere membro del direttivo e conservatore della Società di Studi Fiumani di Roma8, collaboratore del sito Istrianet.org9 e collaboratore e coautore del citato manifesto programmatico della ML Histria, è anche appassionato di storia giuliano dalmata, studioso entusiasta dell'antico dialetto Istrioto dell'Istria meridionale e curioso scrittore di componimenti poetici in Rovignese, di poesiole in stile ermetico e di Haiku10 in lingua italiana. Di conseguenza, la pagina iniziale presenta un'eterogenea ma accattivante lista di sezioni: quella sulla poesia che racchiude i componimenti dell'autore suddivisi per genere (in linguaggio istrioto di Rovigno, in chiave lirico-ermeticha, in linguaggio non-sense, di matrice Zen e, infine, Haiku); quella su Rovigno comprendente cenni stroici, raccolte di cartoline moderne e d'epoca e visioni e commenti sulla città al giorno d'oggi ; la parte sull'Istrioto, suddivisa tra saggi su questo dialetto, folklore rovignese e stralci di un dizionario enciclopedico ; la pagina sulla famiglia Angelini che ne narra la storia dal XVII secolo ai giorni d'oggi ed infine la sezione "varia" che raccoglie articoli, provocazioni ed altro. Meritevole di ricordo particolare è il suddetto Dizionario Enciclopedico Rovignese - Italiano di G. de Angelini che, attualmente incompleto, si presenta sotto la forma di estratto per le sole lettere A, B, D, E, F, G, H. Pur non essendo esperti glottologi, ci si rende ben conto di trovarsi di fronte ad un'ammirevole opera scientifica di ampio respiro, ricca di citazioni, riferimenti storici e geografici, regole grammaticali con esempi, eccezioni e coniugazioni. Altrettando stimolante è "articoli - saggi - lettere" che mantiene la promessa di proporre scritti e provocazioni dell'autore. Citandone due per tutti, Riflessioni sul 25 aprile e Il Partito Comunista Italiano e la "Questione Giuliana" riportano considerazioni e pensieri che, condivisibili o meno, impongono comunque al lettore di riflettere su questioni di cui generalmente poco si parla. Per ultimi, oltre alla pagina dei links, il sito propone due pagine con spunti intelligenti e d'utilità. La "rassegna bibliografica", spesso aggiornata, cita ad una ad una le ultime uscite librarie riguardanti in varia maniera la regione Giuliano - Dalmata ed accompagna ai dati editoriali anche qualche riga di breve recensione ; l' "emeroteca", invece, propone una lista di riferimenti ad articoli di quotidiani o periodici, ordinati per data, su argomenti inerenti Trieste, l'Istria, la Dalmazia, le foibe, ecc. L'elenco inizia con un articolo datato 1970 e termina ai giorni nostri, specificando per ciascun pezzo argomento, data, testata, titolo ed autore. Quest'idea dell'emeroteca mi pare particolarmente buona ed originale nell'ambito e nell'ottica della complessa situazione di difficile accessibilità e reperibilità di fonti sugli argomenti in esame.

  1. Vedi L'istria e la rete, di E.Neami, Tempi & Cultura n° 7/8, inverno 2000 - primavera 2001.
  2. Con home page si intende la pagina elettronica principale di un dato sito, generalmente la prima cui si trova davanti il navigatore che acceda al sito medesimo.
  3. Nell'ambito informatico con il termine icona si intende un oggetto virtuale di ridotte dimensioni che, se attivato, permette di accedere rapidamente a nuove pagine o a nuove applicazioni.
  4. Una barra di navigazione o di controllo è un oggetto virtuale che presenta rimandi di collegamento in una forma che ricorda quella di una pulsantiera.
  5. Nel mondo della rete il termine portale indica una sorta di super sito che, tramite delle vere e proprie porte virtuali, si apra su altrettanti siti minori a lui correlati. Spesso, come in questo caso, con portale si intende un sito complesso e molto articolato.
  6. ML abbrevia la dicitura Mailing List, che letteralmente significa lista di distribuzione postale.
  7. Link indica un collegamento. In internet i collegamenti sono dei rimandi che permettono di spostarsi tra due o più siti tra loro collegati.
  8. E.Neami, L'Istria e la Rete, di cui alla nota 1.
  9. E.Neami, L'Istria e la Rete, di cui alla nota 1.
  10. Gli haiku sono brevi poesie giapponesi di 17 sillabe, originariamente legate alla dottrina del buddismo Zen. Il più fine scrittore di haiku è generalmente considerato essere il poeta Basho, vissuto nel paese del sol levante tra il 1644 e il 1694.

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L'istria e la rete

La recente attivazione in rete del sito dell'I.R.C.I. mi aveva stimolato a preparare un pezzo riguardante il panorama di siti web riguardanti l'Istria, la sua gente e la sua storia. In corso d'opera, mi è parso maggiormente rilevante andare a meditare sulle considerazioni che seguiranno, piuttosto che proporre un semplice elenco, pur critico e ragionato, di indirizzi internet riguardanti la Venezia Giulia.
Le tipologie di pagine web in cui un qualsiasi navigatore si può imbattere sono svariate ma, in larga misura, possono essere raggruppate in alcune categorie principali.
Affidandosi ad un motore di ricerca1 e digitando la parola "Istria", si viene innanzitutto bombardati da una serie di siti a carattere commerciale o pubblicitario. Si tratta di tutte le agenzie turistiche, soprattutto italiane e croate, che sponsorizzano i propri pacchetti-vacanza in Istria e Dalmazia.

Un'esempio di ricerca con Altavista

 

Già su questa tipologia di spazi virtuali si potrebbero versare i proverbiali fiumi d'inchiostro : ad esempio, parlando delle agenzie nazionali - qualcuno in altra sede l'ha già ampiamente fatto - ci si potrebbe chiedere come mai esse propongano viaggi a Londra, Berlino o Parigi e contemporaneamente vacanze estive a Dubrovnik, Split e Zadar2, ma ciò mi sembra, in questo contesto, inadeguato e fuori luogo.
Ben più interessante può essere ragionare sulla copiosa categoria dei siti a carattere storico-politico-informativo di matrice, in larga maggioranza, croata. Si tratta generalmente di siti dall'aspetto gradevole, ben strutturato, disponibili sempre nella versione inglese e, perché no, visivamente accattivanti. Ovviamente ognuno tira l'acqua al suo mulino ed è quindi quasi naturale che le informazioni storiche e geografiche esposte non siano tanto rigorose, in merito a tutto quanto concernente la secolare presenza dell'etnia italiana, quanto lo è la veste grafica mediante le quali esse vengono proposte. Non volendo scendere in futili polemiche ritengo sia più opportuno lasciare al lettore l'onere di una piccola ricerca telematica e la conseguente valutazione in prima persona.
Al contrario, penso che sia proficuo approfondire l'argomento dei siti italiani. Come ben si sa, l'argomento delle terre giuliane attualmente non in territorio italiano, è stato a lungo un tabù, ed anche la recente internet ne risente. La maggioranza dei siti italiani sull'argomento gravitano strettamente nell'orbita dell'associazionismo esule Istriano, Fiumano e Dalmata.
Riguardo a ciò vorrei ora proporre alcuni esempi che, senza secondi fini, servano da spunto per le considerazioni a cui voglio giungere. Un sito molto ampio e ben fatto, è senza dubbio quello dell'Unione degli Istriani di Trieste (http://www.unioneistriani.it). Il tutto si presenta sobrio, graficamente ineccepibile e di facile consultazione. Dalla pagina iniziale numerosi rimandi immettono in alcune pagine tematiche correlate. Così troviamo, oltre alle sezioni relative alla descrizione degli organi dirigenti l'Unione, degli spazi dedicati alle lettere ed agli interventi telematici, una vetrina delle pubblicazioni disponibili ed una intelligente sezione "info & appuntamenti" dove poter consultare il calendario delle attività in programma e, in futuro, anche la versione telematica del periodico dell'associazione. Vanno ricordate con particolare rilievo la sezione "noi e gli altri" in cui è possibile consultare l'elenco dei presidenti delle varie "Comunità degli Italiani" d'oltre confine e la lista di collegamenti ad altri siti istriani, e la sezione "forum" in cui è possibile lasciare commenti e messaggi e, contemporaneamente, leggere e rispondere ai messaggi precedenti.
È anche possibile accedere alla sezione "famiglie" dalla quale selezionando il nome di una delle diciotto tra famiglie e circoli aderenti all'Unione si accede alla relativa pagina elettronica. Si nota a malincuore, però, che solamente otto di queste pagine presentano un qualche tipo di scritto. Tra quest'ultime, spicca per cura e rigorosità, la pagina della Famiglia Montonese, a cura della dott. Simone Peri. La pagina in questione è suddivisa in quattro sottosezioni intitolate "Storia", "Arte", "Personaggi" e "Leggende", ma quel che più conta, fornisce un'ampia bibliografia riguardante la cittadina di Montona. L'intero sito è redatto interamente in italiano.
Altro sito di ampio respiro è http://www.dalmazia.it. La struttura generale, ben concepita, è similare a quella descritta precedentemente, con qualche piccola differenza. Innanzitutto è disponibile una english version che, colla medesima grafica elegante e raffinata della versione italiana, permette anche ad un navigatore straniero di accedere con facilità ai contenuti. Naturalmente non ci sono rimandi a "famiglie" di sorta, bensì è presente un discreto archivio fotografico delle principali località dalmate. Le foto non sono commentate. Anche qui sono presenti delle vetrine in cui vengono proposti testi di riferimento di vario tipo e, al posto del forum è presente uno spazio riservato ad una mailing list3 giuliano - dalmata. La sezione "storia", poi, rimanda ad una sintetica e concisa esposizione degli avvenimenti storici riguardanti la Dalmazia. Complessivamente si tratta di una home page4 di buona fattura e contenuto.
Altra pagina che capita di aprire è quella del periodico La Nuova Voce Giuliana, pubblicato dalla Associazione delle Comunità Istriane di Trieste. Questo sito (http://www.tip.it/vocegiuliana), interamente in italiano, propone esclusivamente ciò che promette: dalla pagina iniziale è possibile solamente scaricare la versione telematica del periodico.
Il sito della Società di Studi Fiumani di Roma (http://www.pelagus.it/fiume-rijeka/master.htm) si propone con una grafica leggermente ridondante ed involuta, illustrando ampiamente l'attività dell'istituto anche con l'ausilio di fotografie, ma non permette alcun contatto on line né presenta collegamenti ad altri siti omologhi.
Peculiari, quindi, sono i siti dell'Associazione Giuliani nel Mondo (http://users.iol.it/giulianimondots/) e quello detto Istrianet.org (http://www.istrianet.org/istria/index.html). Il primo presenta numerosi collegamenti con altrettanti siti giuliani ed un'interessante pagina "circoli stranieri" che permette di contattare gli emigrati istriani, fiumani e dalmati sparsi per i quattro angoli del globo; il secondo, interamente in inglese, propone servizi analoghi ed un'ampia pagina di links verso siti di varia e non sempre chiara natura riguardanti la regione giulia.
In certa misura originale è il sito 2000 anni di storia italiana (http://utenti.tripod.it/istriadalmazia) che mette a disposizione dell'utente alcune discrete cartine geografiche dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia riportanti l'indicazione dei nomi delle località in italiano.
Infine, categoria a sé stante in quanto concernenti la Venezia Giulia ma non nascenti direttamente dal mondo dell'esodo, vanno menzionati i siti del Centro di Ricerche Storiche di Rovigno (http://www.dsgs.univ.trieste.it/crsrv.html) e quello dell'Istituto Regionale per la Cultura Istriana di Trieste (http://www.irci.it).
Il sito del centro di ricerche storiche rovignese, consultabile anche in versione inglese, tramite una grafica essenziale, mette a disposizione del visitatore virtuale l'interessante vetrina di pubblicazioni edite dal centro e il catalogo generale della propria biblioteca per tutti i volumi acquisiti entro il 1997.
Sul sito dell'I.R.C.I val la pena soffermarsi di più. Esso si presenta bene : sobrio ed elegante. Anche in questo caso partendo da una pagina iniziale si accede ad una serie di pagine correlate mediante degli opportuni rimandi. In "che cos'è l'IRCI" troviamo una sintetica ma esauriente spiegazione della composizione e dei compiti dell'Istituto, così come nella sezione "cosa abbiamo fatto" troviamo un dettagliato elenco delle iniziative e delle pubblicazioni di marca IRCI finora prodotte e nella sezione "programmi" troviamo, appunto, i progetti per il futuro. Di rilievo è la sezione "la rivista" in cui vengono illustrati i numeri del presente periodico che sarà possibile anche scaricare direttamente. Ancor più interessante è la sezione "biblioteca" che ben presto permetterà una consultazione in linea degli schedari della fornita biblioteca dell'Istituto. Infine, è ancora in fase di completamento la sezione "immagini" che illustrerà con foto d'epoca avvenimenti e personaggi d'Istria, Fiume e Dalmazia.
Da questa serie di esempi, che non vogliono essere né completi né esaustivi ma che possono essere ben considerati come rappresentativi del panorama esistente, voglio giungere a delle conclusioni.
Per primo voglio affrontare il discorso della lingua. Mi sembra banale osservare come enti ed istituti italiani, per non parlare di associazioni di esuli, tendano a proporre i relativi siti in lingua italiana. Non è altrettanto banale ragionare sullo scopo per il quale i suddetti enti attivano dei siti web: immagino che lo facciano per alcuni motivi fondamentali, tra cui quello di pubblicizzarsi, di farsi conoscere ma soprattutto di far conoscere. Mi sembra logico pensare che i navigatori che accederanno ai siti di questi enti, tranne rari casi, non saranno esuli giuliano-dalmati che hanno vissuto sulla loro pelle quanto andrebbero or ora a cliccare5 su internet e che magari vivono già in contatto con l'ente per vie non informatiche più tradizionali. Anzi considero naturale ritenere che il potenziale bersaglio di questi siti siano italiani non direttamente coinvolti con il mondo degli esuli - per i quali si spera che il problema della lingua non si ponga - e stranieri o discendenti di esuli emigranti che abbiano perso familiarità con la lingua madre. È lampante che per queste ultime due categorie l'unico sito intelleggibile sarebbe quello in lingua inglese, ed abbiamo visto quanto pochi siano i siti italiani bilingui e molti lo siano, invece, quelli stranieri.
Questo problema andrebbe affrontato seriamente in tutti quegli enti che, pur avendo riluttanza ad adoperare una lingua diversa dall'italiano, vogliano poter parlare via internet anche a chi l'italiano non lo sa. Ci si rende d'altra parte conto che il presentare un sito bilingue (versione italiana e versione inglese) moltiplichi i costi di mantenimento dello stesso ed è pur sempre un buon risultato informare una popolazione italiana che si dimostra generalmente ignorantissima sulla cultura delle terre giulie.
Una questione forse ancor più rilevante è la seguente. Recentemente, in occasione della presentazione dello scorso numero di Tempi & Cultura, lo storico Antonio Sema ha ripreso il discorso interessante ed importante delle fonti. In sintesi lo studioso asseriva e ribadiva l'importanza di produrre fonti scientifiche per la ricerca storica riguardo alle vicende ed alla cultura Istriano Fiuamno Dalmata in relazione ai mutamenti geopolitici attuali ed in relazione alla progressiva ed inevitabile rarefazione delle fila nella generazione cosiddetta "dell'esodo". La pubblicazione di fonti intesa, cioè, quale riserva di spinta per una cultura giuliano dalmata che non debba scomparire con gli ultimi abitatori pre-esodo dell'Istria e della Dalmazia.
Ebbene, a mio parere tale significativo ragionamento può e deve essere applicato alle nuove tecnologie informatiche e di comunicazione. È cioè indispensabile agire rapidamente per mettere a disposizione di chichessia informazioni corrette ed approfondite nella giusta misura sulla cultura giuliana. Il primo passo è, naturalmente, quello di proporre vetrine virtuali illustranti le maggiori pubblicazioni disponibili sulla piazza - ciò si presenta su quasi tutti i siti esaminati, se non altro per motivi di autofinanziamento - ma altrettanto importante è permettere, ove possibile, l'accesso on line ai cataloghi dei fondi bibliotecari e archivistici degli istituti o, quantomeno, fornire delle referenze bibliografiche fondamentali riguardo ai temi trattati in rete.
La realtà della rete informatica globale è recente ma evolve ad una velocità diversa e molto più rapida rispetto ai processi cui eravamo soliti far fronte. Cinque anni fa internet era un giocattolo nelle mani di pochi, oggi è un canale di comunicazione ed informazione alternativo; tra cinque anni potrebbe essere il veicolo di interscambio culturale preferenziale. Il futuro della nostra cultura passa attraverso le nuove tecnologie e la globalizzazione : se non vogliamo che tutto ciò divenga ben presto sinonimo di appiattimento culturale e di oblio, dobbiamo saper sfruttare le potenzialità della realtà telematica restando al passo con l'evoluzione tecnologica.

  1. Con motore di ricerca si intende un programma, disponibile in rete in apposito sito, che permetta ricerche più o meno avanzate su un dato tema. Nel nostro esempio, digitando il termine "Istria", il motore di ricerca ci propone un lungo elenco di collegamenti ai siti da lui trovati sull'argomento.
  2. Risulta evidente l'incongruenza linguistica : o venga scelta la dicitura "latina" (così Londra, Berlino e Parigi ; così Ragusa, Spalato e Zara) o venga scelta la dicitura in lingua ufficiale locale (così Dubrovnik, Split e Zadar ; così London, Berlin e Paris) per ogni genere di riferimento geografico.
  3. Con mailing list (letteralmente : lista postale) si intende una realtà di internet mediante la quale sia possibile lasciare il proprio indirizzo elettronico in un apposito spazio. L'elenco degli indirizzi di tutti gli affiliati è consultabile da tutti loro rispettivamente, in modo che essi possano scambiarsi idee e opinioni. Le mailing list sono generalmente tematiche.
  4. Il termine home page indica la pagina elettronica principale di un dato sito e viene quindi spesso utilizzato per indicare il sito medesimo nella sua completezza.
  5. L'accezione cliccare è un neologismo recentemente entrato nella lingua italiana a seguito dello sviluppo delle nuove tecnologie. Deriva dall'onomatopeico inglese to click, ossia "fare click", riferentesi al tipico rumore dei tastini del mouse.

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Un artista triestino

(Marina Petronio)

Ricorre quest'anno il centenario della nascita di Dyalma Stultus, "il più amato del secolo", secondo un originale sondaggio tra i frequentatori dell'arte.
Stultus era figlio naturale di Erminia Stultus e di Ralph Pacor e sin da giovanissimo mostrò eccezionali doti nel disegno e nella pittura. Per mezzo di una borsa di studio del Comune di Trieste, riuscì a frequentare l'Accademia di Venezia ed a diplomarsi.
Iniziò quindi ad esporre, prima a Ca' Pesaro e poi a diverse altre esposizioni in Italia ed all'estero. Nel 1941 si trasferì a Firenze, iniziando un altro capitolo della sua vita artistica e culturale che lo mise in contatto con i personaggi più rappresentativi dell'epoca, nel campo dell'arte. Scomparve a Darfo di Brescia nel 1977.
Tralasciando qui la complessa valutazione di tutta la sua opera artistica, che mantiene sempre una grande forza attrattiva, è di notevole interesse l'epistolario di Dyalma Stultus, ordinatamente conservato dalla vedova e dalle figlie dell'artista.
Le lettere, destinate alla pubblicazione, portano firme note della vita culturale triestina: Svevo (che dedicò una prima edizione della "Coscienza di Zeno" al promettente artista), Benco, Lina Galli, il Principe di Torre e Tasso, Riccoboni e altri.
Un secondo gruppo di lettere riguarda personaggi italiani di primo piano: Ettore Cozzani, direttore dell' "Eroica", Felica Carena, Gianni Vagnetti, Alberto Caligiani, Baccio Maria Bacci, Franco Dani, Ennio Pozzi e Primo Conti, anch'essi partecipi dell'avventura artistica del primo e secondo Novecento.
Da una breve biografica in tedesco, scritta da Hans Gregor Gregory, amico triestino di Stultus, si apprendono notizie sulla sua prima infanzia e sulla frequentazione dell'Accademia di Venezia. Sono inoltre preziosi gli appunti della signora Norma, la vedova dell'artista, che segnò minuziosamente le circostanze della sua "fatale" conoscenza con il futuro marito (a tale proposito fu galeotto l'atelier di Anita Pittoni), le persone conosciute, gli amici che frequentavano, la loro vita insieme.
Proprio per offrire alla città di Trieste uno spaccato della sua storia culturale ancora inedito, verrà prima pubblicato l'epistolario - per così dire - triestino, con la biografia del Gregory tradotta e i ricordi di Norma Stultus.
Di grande fascino sono anche le foto d'epoca conservate nell'archivio di famiglia: foto di gruppo scattate nella Villa Veneziani, dove Stultus era spesso ospite e collaboratore specialmente quando avevano luogo le feste dei bambini. Dipingeva delle quinte che purtroppo, sono andate distrutte durante la guerra; molte sue opere sono pure andate disperse o distrutte, come anche le ceramiche a cui si era dedicato per un periodo ed ora quasi introvabili.
Le foto che lo ritraggono mostrano un giovane prima e un uomo poi, di straordinaria bellezza; specialmente il ritratto che apre l'inedita biografia del Gregory fa comprendere il significato di "vibrante" riferito ad un'immagine.
Stultus amava l'Istria e usava trascorrervi i mesi estivi con la famiglia. Racconta la signora Norma che alloggiavano in una casa di contadini e, al mattino presto, Dyalma usciva a cercare i punti di luce che gli sembravano più adatti, passava quindi la giornata a dipingere all'aperto. Da questa consuetudine con la natura derivano i suoi quadri così pieni di luminosità, i colori della frutta, la terra rossa istriana.
Senza dubbio la conoscenza dell'intero epistolario costituirà un rilevante contributo sinora rimasto nell'ombra, di vita intellettuale ed artistica di Trieste.

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