Questo ramo affronta diverse tematiche care all'I.R.C.I.: si parla dei vari aspetti dell'esodo di coloro che, sotto le ben note pressioni politiche e nazionalistiche, furono costretti ad abbandonare la propria terra;
del documento a carattere storiografico, prodotto dalla Commissione mista italo-slovena che, alla prova dei fatti, si dimostra fazioso, denso di omissioni e distorsioni, e quindi inattendibile; dell'epurazione avvenuta
dopo il 1945 nei confronti di molti italiani i quali, anche in questo territorio, furono accusati di essere stati fascisti; dell'abbigliamento tradizionale maschile e femminile; della conservazione e della tutela
dei beni cimiteriali tuttora presenti nell'area istriano-fiumano-dalmata; delle immagini pubblicitarie e degli artisti che le hanno prodotte nonché delle imprese commerciali storiche attive in queste zone all'epoca.
In
sostanza ragionando sul termine "cultura" in senso antropologico, l'Istituto ha cercato, e continua su questa via, di affrontare ogni campo scientifico della storia, della scienza e delle tradizioni delle terre
perdute: dalla musica alla letteratura, dalla dialettologia al folklore, dallo sport alla natura, dall'arte all'artigianato e all'arte applicata, ogni disciplina rientra negli interessi di studio del nostro Ente
nell'ottica del recupero, della conservazione e dell'elaborazione di ogni tratto culturale che appartiene alla nostra terra e alla nostra gente. Un popolo oggi, purtroppo, in gran parte sradicato dal suo humus naturale e, vittima della storia, di conseguenza disperso in tutti i continenti.
Chi nacque nel 1945 (già nel 1943 per la Dalmazia), nacque esule, visse da esule. E sopravvive da esule, se non è morto nel frattempo.
LeggiIl 4 aprile del 2001 il quotidiano di Trieste "IL PICCOLO" pubblicava il "documento ufficiale" della commissione mista di storici insediata da Roma e Lubiana esito di un decennale lavoro di indagine sui rapporti italo-sloveni fra il 1880 ed il 1956.
LeggiL'epurazione del fascismo nella Venezia Giulia assunse toni e significati diversi dal resto d'Italia.
LeggiDopo questa rassegna generale delle raccolte che conservano costumi istriani, passo ora ad esaminare i singoli tipi di indumenti e accessori, femminili e maschili, delle tradizioni italiana, croata e slovena (e inoltre il caso particolare del villaggio di Peroi).
LeggiLa pubblicità in area giuliana nasce negli anni 1893-94 grazie all'estro del disegnatore Giuseppe Sigon e all'intraprendenza della ditta triestina Modiano.
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