Nell'ambito della cultura e della storia prettamente istriana, fiumana e dalmata, la biblioteca dell’I.R.C.I. raccoglie volumi dei più vari temi e si pone, con gli oltre 10.000 titoli, all’avanguardia per qualunque tipo di
ricerca e consultazione. Essa presenta dei fondi ad personam che provengono da lasciti, donazioni o acquisizioni e che rimangono intitolati ai benefattori.
Si possono considerare di particolare interesse il nucleo
di opere del Tommaseo, il corpus dannunziano, la produzione completa dello storico Giovanni Quarantotti e, soprattutto, quella del figlio, lo scrittore Pierantonio Quarantotti Gambini. Con le ulteriori acquisizioni dei
fondi bibliotecari donati da Maria Laura Iona (Fondo Depiera/Iona) e da Stelvio Polita la biblioteca d'istituto ha acquisito una dimensione di interesse nazionale.
Grazie a queste donazioni si è raggiunto un nucleo
particolarmente rilevante di volumi non comuni e in qualche caso estremamente rari opera dei migliori letterati giuliani dell’800 e dei primi del ‘900. Attualmente è in fase di attuazione una catalogazione con il sistema
ISIS biblio, cui seguirà l'inserimento della biblioteca in rete.
La biblioteca è completata da una raccolta di fotografie e stampe (alcune in versione originale ma per lo più in versione digitale), di cui parecchie rare o poco note, che servono a dare un'idea – soprattutto
ai più giovani – sullo sviluppo e la vita sociale raggiunti in questi territori.
Di particolare interesse le fotografie o i ritratti dei maggiori personaggi di queste terre.
Documenti di grande importanza sono quelli che riguardano l’esodo e servono a testimoniare le
ragioni che lo hanno generato, ragioni che verranno analizzate in altro luogo ma che si possono riassumere con:
mancanza dei più elementari diritti umani e che hanno costretto a lasciare le loro terre oltre
il novanta per cento degli italiani.
Il settore immagini viene continuamente aggiornato e potenziato in via digitale con l'acquisizione di sempre nuove immagini.
L'I.R.C.I. dispone anche di una buona emeroteca con parecchie annate di riviste, numeri speciali o fogli volanti, editi tra l’800 e la prima parte del ‘900, normalmente di difficile reperibilità.
Di tale
settore sono stati, inoltre, raccolti parecchi giornali, sia degli anni '20 che dell’immediato dopoguerra, grazie soprattutto alle donazioni di Luigi Papo de Montona, di Olinto Parma e di altri benefattori
(si va dalla raccolta completa de Il Nostro Avvenire, pubblicato a Trieste durante i 40 giorni di occupazione titina, a quella de El Spin di Pola, passando per Italia Repubblicana, Grido dell'Istria,
ecc.).
Altro capitolo importante sono le serie complete, e continuamente aggiornate, di periodici semestrali o annuali e di “Atti e Memorie” di Società Istriana di Archeologia e Storia Patria e di simili istituzioni. Per
le pubblicazioni più recenti la biblioteca viene rifornita in modo sistematico in libreria o presso gli editori.
Essa è pure abbonata o riceve per interscambio con Istituti e Università un certo numero
di pubblicazioni di interesse dell’I.R.C.I., per gli argomenti trattati o per possibili collegamenti.
È stato affidato all'Istituto e consta di numerosi cartolari che vanno dal 1946 agli anni '60 e fotografano la situazione degli esuli da prima dell'esodo alla loro sistemazione immediatamente successiva, di alcune centinaia
di dichiarazioni giurate, di migliaia di schede di esuli istriani, fiumani e dalmati. Un primo riferimento di valutazione sul materiale è reperibile nella schedatura digitalizzata delle dichiarazioni giurate (Antonio
Sema, elaborato presso I.R.C.I., 1999). Ad oggi l'archivio è stato completamente riordinato e le dichiarazioni giurate sono state indicizzate per una consultazione nominativa all'interno del sito.
Si ricorda
che è possibile accedere alla consultazione diretta degli archivi solo previo appuntamento.
Dichiarazioni giurate (schede - file PDF)
Consta di materiale documentario vario inerente alle tematiche istituzionali, con alcune documentazioni che provengono da famiglie illustri istriane, una notevole messe di opuscoli, fogli volanti, giornali, molti dei quali del periodo dell'esodo. Il materiale raccolto ha anche una sezione fotografica che, accorpata ad altri fondi reperiti in modi diversi, compreso il neonato gabinetto di stampe (con vari recuperi di materiali antichi e prossime acquisizioni e donazioni come quella prevista dei fondi di Italico Stener) sta costituendo l'archivio fotografico d'Istituto. Parte del materiale è già fruibile in via digitale (Flavio Portolan, archivio fotografico digitalizzato, presso I.R.C.I.).
È costituito dai materiali provenienti dalla famiglia dello scrittore capodistriano con i manoscritti e i rapporti epistolari dello stesso, nonché da una serie cospicua di documenti dello storico Giovanni Quarantotti che
vanno dalla lettera del Carducci, all'epistolario del deputato Antonio Madonizza, a manoscritti originali di Combi, Besenghi, ecc.
Sono da segnalare una serie di oggetti testimoniali come il bastone di Madonizza,
il suo calamaio da viaggio, la grande bandiera risorgimentale e altri vari reperti storici.
Consta dello strumento inventato e messo a punto all'inizio del secolo dal maestro Piccoli di Momiano, frutto, assieme ad altro materiale documentario, di una donazione della famiglia; si tratta di una serie di oggetti legati all'alfabeto ed a varie modalità di apprendimento; assimilabile alla tipologia di fondo è parte della donazione della professoressa Anna Antoniazzo Bocchina che, nella multiforme attività svolta nel corso della sua vita, ha sviluppato metodi e strategie pedagogiche particolarmente innovative.
Facente parte della donazione Antoniazzo, è costituito da un grosso nucleo di opere pittoriche e grafiche che rappresentano in modo compiuto il percorso artistico della stessa, dai momenti iniziali della sua carriera che la vide già attiva con le avanguardie alla fine degli anni '20, in rapporto col futurismo, fino agli anni più recenti; agganciabile è la documentazione profonda raccolta sul pittore polesano Gigi Vidris (il pittore dell'esodo) presente con la sua tecnica innovativa nell'arte giuliana degli anni '30 e, dal 1945 in poi, grafico satirico di grande levatura su testate di interesse nazionale come Candido (vedi M.Ive - P.Delbello, Gigi Vidris, L'avventura di un istriano, I.R.C.I. - ed. Italo Svevo, 1997). Significativo è il fondo di oltre 100 opere, per lo più disegni, di Giovanni Craglietto, pittore nato a Verteneglio e con studi accademici, che l'I.R.C.I. ha acquisito di recente. Ampia documentazione è stata costituita anche sul pittore di Isola e Capodistria Giovanni Antonio Zamarin.
È frutto di un continuo monitoraggio dei cimiteri italiani per la conservazione e la valorizzazione delle tombe artistiche e storiche presenti sul territorio. Un archivio fotografico completo ha portato alla costituzione
di un fondo di circa 18.000 immagini completo di schedatura e piante cimiteriali aggiornate.
Il fondo è strettamente collegato al continuo lavoro di tutela che l'I.R.C.I. svolge nei confronti dei beni cimiteriali
italiani in Istria il cui problema è stringente per la necessità di salvaguardare le sepolture storiche italiane che, a distanza di anni e con il disinteresse degli eredi di terza e quarta generazione, sono a rischio
di perenzione.
In questa direzione va l'assunzione diretta da parte del nostro istituto del pagamento e della manutenzione delle tombe della famiglia Quarantotti Gambini nel cimitero di San Canziano di Capodistria.