Inaugurata venerdì 13 settembre alle ore 17.30 presso l'IRCI/Museo Istriano di via Torino, 8
La mostra rimarrà aperta fino a domenica 13 ottobre tutti i giorni 10.30-12.30/16.30-19.00
L’Istria è una penisola con una meravigliosa biodiversità
La sua posizione geografica è “strategica”. La penisola è infatti situata lungo le coste del mare Mediterraneo, ma pressoché nel punto più a nord di questo dove vi è la congiunzione e l’avvicinamento al mare della catena montuosa delle Dinaridi, con la catena montuosa delle Alpi. In più, la piccola penisola istriana e situata nel punto di contatto tra due ben più grandi penisole, la penisola balcanica e quella italiana.
Cosa comporta tutto ciò per la biodiversità? L’Istria costiera e meridionale è abitata da fauna e flora mediterranee, mentre nell’Istria settentrionale e montana, possiamo trovare fauna e flora di tipo centroeuropeo e addirittura alpino.
Durante i freddi periodi delle glaciazioni, la penisola italiana e quella balcanica sono state due distinti “rifugi glaciali” ovvero due differenti zone in cui fauna e flora hanno trovato rifugio dagli aridi e inospitali ghiacci. Col mare in mezzo e con il ghiaccio sopra, per migliaia di anni molti animali e molte piante delle due penisole (quella italica e quella balcanica) non sono potuti venire a contatto; così, si sono lentamente evolute due flore e due faune diverse e distinte che solo dopo migliaia di anni di separazione sono venute in contatto proprio nella penisola istriana, che oggi ospita sia specie italiche che specie balcaniche.
Anche la geologia gioca un ruolo chiave ricca la biodiversità dell’Istria che è costituita prevalentemente da calcari e da terreni derivati dalla loro trasformazione (le cosiddette “Istria Bianca” e “Istria Rossa”), ma nel centro della penisola vi è una zona di marne e arenarie, con terreni argillosi e sabbiosi (“Istria Gialla” e “Istria Grigia”). Sono rocce e terreni che formano paesaggi molto diversi per forma, idratazione e composizione chimica. La zona calcarea è molto carsificata e ricca di grotte, dove vive il rarissimo Proteo, una salamandra adattatasi da decine di millenni alla vita sotterranea. Vicino, le marne e le arenarie argillose non permettono la carsificazione e numerosi sorgenti danno vita a torrenti, rii e fiumi con valli alluvionali, boschi paludosi, dove vive isolato un altro animale raro e protetto: l’elusiva Rana di Lataste.
Altro pregio dell’Istria è dovuto alla morfologia. In questa piccola penisola mediterranea si susseguono zone costiere frastagliate oppure lineari, pianure, colline, valli e altipiani; fino a veri e propri rilievi montuosi, come il Monte Maggiore che domina la penisola dai suoi 1.400 metri e ospita una biodiversità tipicamente montana, con stupente faggete e cime con addirittura il Pino Mugo e le Stelle Alpine; il tutto però affacciato direttamente sul mare.
Più all’interno, zone pianeggianti paludose sono fitte di canneti dove cantano e nidificano i Canareccioni, mentre poco più in là si possono trovare aride ed aspre pareti di roccia dove occhieggia fiero il raro Algiroide Magnifico, una lucertola esclusiva delle rupi balcaniche.
Millenni, poi, di presenza umana hanno modificato, anche radicalmente, gli ambienti, agevolando la presenza di alcune specie a scapito di altre. Così, nei pascoli e nei coltivi sorti al posto di fitti boschi naturali, troviamo oggi le cinguettanti Allodole, che ora volano pure sopra le zone artificialmente prosciugate che hanno sostituito quello che fu il grande lago di Ceppi (a nord di Albona) dove prosperavano le Lontre (Lutra lutra) e le Oche Selvatiche (Anser anser). Le stesse Oche Selvatiche che oggi sono però ritornate dove l’uomo ha capito che certe zone non solo vanno lasciate alla natura, ma possono pure essere ripristinate e rinaturalizzate.
Oggi, proteggere la natura, soprattutto una natura unica, complessa e meravigliosa come quella dell’Istria, significa proteggere noi stessi, proteggerci dai nostri stessi egoismi più miopi, garantendoci un futuro di benessere.
Istria is a peninsula with wonderful biodiversity
Its geographical position is "strategic". The peninsula is located along the coast of the Mediterranean Sea, but almost at the point where the Dinarids meet and approach the sea, with the mountain range of the Alps. In addition, the small Istrian peninsula is situated at the point of contact between two much larger peninsulas, the Balkan and Italian peninsulas.
What does this mean for biodiversity? Coastal and southern Istria is inhabited by Mediterranean fauna and flora, while in northern and mountainous Istria we can find fauna and flora of the Central European and even Alpine type.
During the cold periods of glaciations, the Italian and Balkan Peninsula were two distinct "glacial refuges" or two different areas where fauna and flora found refuge from the arid and inhospitable ice. With the sea in the middle and the ice above, for thousands of years many animals and plants of the two peninsulas (the Italic and the Balkan) could not come into contact; Thus, two different and distinct flora and fauna have slowly evolved that only after thousands of years of separation came into contact precisely in the Istrian peninsula, which today hosts both Italian species and Balkan species.
The geology also plays a key role rich biodiversity of Istria which is mainly composed of limestone and soils derived from their transformation (so-called "White Istria" and "Red Istria"), but in the center of the peninsula there is an area of marls and sandstones, with clay and sandy soils ("Yellow Istria" and "Grey Istria"). Rocks and soils that form very different landscapes in shape, hydration and chemical composition. The limestone area is very karsified and rich in caves, where lives the rare Proteus, a salamander adapted for decades to underground life.
Nearby, the marls and clay sandstones do not allow carsification and numerous sources give life to streams, rivers and rivers with alluvial valleys, swampy forests, where another rare and protected animal lives isolated: the elusive Lataste frog.
Another advantage of Istria is its morphology. In this small Mediterranean peninsula there are jagged or linear coastal zones, plains, hills, valleys and plateaus; up to real mountain reliefs, like Monte Maggiore that dominates the peninsula from its 1,400 meters and hosts a biodiversity typically mountain, with amazing beech trees and peaks with even the Pino Mugo and the Alpine stars; all but overlooking the sea.
Further inland, swampy plains are dense with reeds where the Canary birds sing and nest, while a little further you can find arid and rugged rock walls where the rare Algiroide Magnifico, a lizard exclusive to the Balkan cliffs, proudly looks on.
Millennia of human presence have changed, even radically, the environments, facilitating the presence of some species to the detriment of others. Thus, in the pastures and crops that arose in place of dense natural forests, we find today the chirping Alodes, which now also fly over the artificially dried areas that have replaced what was the great lake of Ceppi (north of Albona) where the otters thrived (Lutra lutra) and the Wild Geese (Anser anser). The same Wild Geese that today have returned, however, where man has understood that certain areas should not only be left to nature, but can also be restored and renaturalized.
Today, protecting nature, especially a unique, complex and wonderful nature like that of Istria, means protecting ourselves, protecting us from our own short-sighted egoisms, guaranteeing us a future of well-being.